Sono tombe neolitiche (dal graco NEO=nuova, LITOS=pietra) ed eneolitiche (dal graco ENEO=rame, LITOS=pietra) scavate nella roccia e dette più correttamente "Ipogei" (dal greco IPO=sotto, GEO=terra).
La forma di queste tombe spesso ricorda il tipo di capanna in usa dai preistorici in quanto erano considerate le "Case dell'aldilà".Proprio questo somiglianza ha senz'altro contribuito a farle chiamere nei secoli scorsi "Domus de Janas" ovvero "casa delle fate".
Intorno a Thiesi ce ne sono tante a volte isolate, avolte concentrate a gruppi a formare una NECROPOLI (Dal graco NECROS=morte, POLIS=città).In particolare si possono evidenziare tre necropoli: una sotto il palazze comunale in località
"Binza e Giosso", un'altra parallela alla via Gramsci verso la vallata in località
"CUA CUA" e la terza sotto Seunis in località
"CORINI".Se si osserva una mappa del paese sono disposte rispettivamente ad est-sudest, a sud e a sud-sudovest.
Queste tombe ipogeiche venivano scavate con picconi di pietra, allisciate con picconi a pettine e rifinite lisciatoi di pietra e con sabbia (i picconi di pietra non avevano manico, venivano impugnati direttamente).
Benchè le Domus abbiano sempre sviluppi diversi in quanto venivano ampliate in base alle modalità d'uso e alla quantità della roccia, analizzandole con attenzione possiamo individuare degli elementi comunia tutte: "l'ingresso", "l'anticella" dove si mettevano le offerte, "la cella principale" che era un luogo di culto anch'essa, "Le celle comuni"dove si deponevano i morti.
Nell'anticella e nella cella principale si possono trovare sul pavimento delle piccole fosse dette "coppelle" dove si deponevano le offerte, nella cella principale non è raro individuare un focolare sacro, nelle celle di deposizione a volte c'è un rialzo a imitare il giaciglio.Si pensa che l'interno venisse sempre colorato di rosso e a volte anche di nero ma ora si possono trovare solo piccole tracce non sempre facilmente individuabili.
le Domus di "Mandrantine" (sita nel territorio di Thiesi)sino ad ora è l'unica in Sardegna comletamente decorata e colorata anche se da pochi anni ne è stata scoperta un'altra in territorio di Putifigari (SS) dove però prevalgono sul colore la struttura architettonica e le decorazioni scolpite.
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